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Anonymous e giustizia

We are Anonymous We are Legion We do not Forgive We do not Forget Expect US Hacktivisti (hacker attivisti) si fanno chiamare, sono una comunità che nell’ultimo anno si è rivelata e si è fatta conoscere da tutti, anche dai meno avezzi all’arte informatica. Internet era una rete libera frequentata da utenti liberi e quando è diventata di uso comune per tutti si è imbruttita. Per questo gente come Anonymous, dotata di una conoscenza superiore dello strumento internet e di tutti i suoi corollari, si è alleata ed ha cominciato ad attivarsi. Inizialmente in cellule poi con passaparola vari ed infine sotto un unico ombrello imitato da molti, sempre più spesso imitato male. Hanno un motto, hanno dei valori o, per meglio dire alla markettara, hanno una vision ed una mission. Anonymous si son sempre dedicati a far venire a galla la verità a colpire dove c’è del marcio ad agire dove altri sono legati a paletti e confini legali scritti. Potremmo addirittura definirli i paladini della rete. MA… c’è un grande grosso interrogativo. Nel panorama italiano Anonymous ha trattato i politici a vere e proprie badilate, seppur virtuali, in faccia. Inizialmente era così, poi qualche azione, qualche DDoS, qualche parola spesa qua e là, molto attivi soprattutto all’estero più precisamente sul campo di battaglia americano. Hanno colpito anche la chiesa ed ancora oggi stanno “indagando” su di essa e sul suo oscuro mondo a parte. Poi il fattaccio: Grillo ed il suo blolg, sempre che di blog si tratti, colpito da un DoS rivendicato da qualche “cane sciolto”, perchè è così hanno successivamente definito gli attaccanti. Ecco che i media cominciano a dare molta più luce al mondo sommerso di Anonymous. La vedo come la prima prima azione veramente sfocata di Anonymous, azione sofciata poi in polemiche e accuse da ogni lato. Poi la faccenda dell’ILVA, pubblicati alcuni dati strani sui rilevamenti dell’aria, sembravano ad arte compilati. Ora fa il giro del mondo la notizia di Amanda e del suo boia con mano invisibile. Anonymous ci da la sua versione dinome, cognome ed indirizzo del losco individuo. Ne hanno scritto in molti, uno su tutti Rudy Bandiera con un articolo che raccoglie tanti commenti postati nei social network, interrogandosi se giusto o sbagliato, se quest’uomo sia vittima, carnefice o addirittura la universalmente riconosciuta punizione esemplare. Ora la domanda che vorrei tanto porre a tutti: Ma è possibile che un gruppo così bardato di ideali più o meno condivisibili, un gruppo che è rimasto nell’underground per molto tempo, un gruppo che si professa giusto e ligio alla giustizia, che arriva dove altri non possono, è mai possibile che costoro finiscano periodicamente sotto i riflettori? Qual è la scelta degli argomenti, quali i motivi che spingono ad “indagare” su uno piuttosto che un altro. Che siano loro stessi a cercare di colpire proprio dove c’è un po’ più di luce per poter così dare all’opinione pubblica qualcosa di cui parlare? Amanda è uno spinoso argomento, potevano questi paladini della rete dare le generalità di una persona che probabilmente verrà pubblicamente lapidata? Dovevano per forza pensarci loro? nessun altro stava indagando? Le istituzioni? La polizia? Organi di stato con poteri atti proprio a fare questo lavoro? Da grandi poteri derivano grandi responsabilità, diceva il nonno di Peter Parker AKA SpiderMan, i poteri di Anonymous sono indubbiamente grandi, che siano in grado di assumersi le grandi responsabilità che ne derivano? Nella mia testa, per quanto malata e marcia essa sia, trovo il bene ed il male di Anonymous, purtroppo sempre più spesso il bene diventa male e viceversa. Vi consiglio il blog ufficiale di Anonymous op-italy giusto per tenervi aggiornati su quanto e cosa fanno, a dirla tutta io sono stato molto riduttivo sul loro lavoro in questo articolo.]]>