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Infuria John "Maddog" Hall, -… un solo grazie …- dichiara

-Ci sono gli sviluppatori e gli utenti- , dice e non nasconde un tono di disdegno nel descrivere la panoramica attuale. All’Ottawa Linux Symposium si lancia in una animata discussione sui ruoli, sulle compentenze e su quanto ci si aspetta da un programmatore open source. Gli utenti di software libero hanno molto da dire ad uno sviluppatore. A volte gli spediscono richieste di miglioramenti e modifiche, spesso chiedono come funzionano le opzioni più o meno documentate (mi chiedo quali siano quelle meno … a parte per chi ha problemi di traduzioni, non ci dovrebbero essere problemi a reperire matariale su questo o quel programma) speriamo dopo aver letto bene il manuale.
Non di rado si lamentano di problemi sulla sicurezza o inviano (non richieste) dissertazioni sulla qualità generale del lavoro o critiche puntigliose dello stile di programmazione. Sembra che sia relativamente poco comune che gli utenti riportino agli autori di un software un semplice “grazie”.
Ogni linea di codice libero è un regalo che lo sviluppatore vi fa (o di chi lo ha pagato). E’ un regalo che, tutto sommato, qualcuno valuta dell’ordine di miliardi di euro. Un po’ di gratitudine non guasta. La prossima volta che avete a che fare con un programma che usate, considerate che avete a che fare con uno sviluppatore e provate a dirgli un semplice grazie.
Ebbene mi sento di appoggiare a pieno John Hall, e voglio rendere grazie a quanti tra i tanti hanno sviluppato software libero.
Se vogliamo uscire dal monopolio è wuesto un primo passo.

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Fonte informazioni: Linux Magazine
LWN net
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