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Gli effetti devastanti dell' open source

ziobudda oppure wired up di recente come si può intuire dai post che ho lasciato. Mi sono letto tutto il Jargon file mi tengo aggiornato sul panorama delle free software foundations e pure sulle aziende a codice chiuso, il tutto per vedere che direzione prenderà il mercato dei software. La filosofia Open Source è splendida, rispecchia tutto quello che sono e che avrei voluto essere, attualmente è una filosofia, affermata certo ma sempre e solo una filosofia. Prima di iniziare l’anno 2003, chi come me è un free lance deve fare una botta di conti, cioè tirar fuori dal taschino profitti e le spese, i conti sono facili da fare, in soli tre mesi non possono esistere guadagni ma solo investimenti. Devo ammettere che se pur fiducioso sono molto spaventato da due fatti in particolare: – Persino le aziende + grandi (mandrake per esempio) deidite al mercato open source sono in crisi e non sono sicuramente 2 o 3 mesi che lavorano in tal senso – All’interno della stessa filosofia vi sono gruppi rivali cioè chi intende l’opensource come forma di profitto unicamente legata allo sfruttamento delle menti dei programmatori in tutto il mondo, ed altri che intendono open source come ampliamento della conoscenza I due movimenti li trovate a questi due indirizzi: http://www.opensource.com per il primo movimento completamente orientato allo sviluppo e http://www.gnu.org per la diffusione della conoscenza ed il suo ampliamento, in entrambi i siti sono pubblicati i loro manifesti. A volte capita di imbattersi in forum di discussione in cui a fatica si riesce a fare la differenza tra le due parti, ed allora è il caos più completo e saltano discussioni forti, accese, dai toni molto poco pacati. Tutti sanno che un programmatore pensa e produce un particolare prodotto, dopo di chè lo accudisce, lo cura proprio come se fosse un bambino ed ecco che da programmatore diventa mamma e lo difende con tutte le sue forze. Quindi chi adotta una certa filosofia la difende a spada tratta a costo di uscirne contuso e mal ridotto. Questo capita soltanto nelle comunità di open source, a codice chiuso invece ci si attiene ad un silenzio quasi reverenziale, si fanno le operazioni che ci chiedono, si aggiornano i server, si utilizzano gli strumenti che ci danno a disposizione ed in trepidante attesa si guarda alla nuova versione dello stesso prodotto. Il modello di business basato su open source è altamente instabile, non è regolato da leggi, sta alla capacità dell’imprenditore di fare del suo software uno standard oppure uno dei soliti sconosciuti pacchettini sicuramente utili ma poco conosciuti. Mandrake sta chiedendo la carità alla sua comunity, triste ma vero, io pensavo che chi avesse un po’ di disponibilità l’avrebbe aiutata, ma vi invito a leggere i post ed i commenti di chi utilizza abitualmente una distribuzione gratuita sul sito wired up a questo indirizzo , in fondo all’articolo ci sono i commenti… non voglio assolutamente accusare nessuno, ma mi ha meravigliato la cattiveria e le parole dure che sono state usate contro l’azienda. Insomma, concludendo, credo che la comunità dell’opensource debba darsi una smossa, forse sono tutti troppo abituati ai prodottini microsoft, ma sopratutto sono tutti in attesa della nuova luccicante copia del sistema operativo. Abbattere i costi per i sistemi operativi linux non sembra essere la soluzione ideale, anche se così avrebbero pensato tutti, io mi chiedo dove si trova un sistema operativo che è stabile, sicuro, fatto da esperti a prezzi di 49$. Fino a che la stessa comunità dell’open source non la smetterà con questa stupida lotta interna o perlomeno che presti attenzione ai soli utenti che veramente ci tengono allo sviluppo ed alla diffusione della conoscenza, mbhè fino a che rimarremo a combatterci l’un l’altro ed a guardarci storto… non si potrà mai scendere in campo col mercato dei sw a codce chiuso. Resto sempre dell’idea che io voglio sapere che cosa sta facendo il mio sistema operativo e sicuramente se ci fosse una backdoor io vorrei essere il primo a saperlo.]]>